16.02.2023

Ritratto IVY #1 : Cristina

Nome, età, provenienza ?

Cristina, 24 anni, nata e cresciuta a Vicenza, in Veneto.

 

Che studi hai fatto ?

Ho studiato Scienze Internazionali e Diplomatiche a Gorizia, Università di Trieste, con un Erasmus a Lisbona. Mi sono poi iscritta al corso di European Legal Studies all’Università di Torino che sto per concludere (sto scrivendo la tesi), durante il quale ho fatto un secondo Erasmus a Parigi.

 

Come hai scoperto IVY?

Pur dovendo ancora scrivere la tesi volevo iniziare a lavorare, per continuare ad acquisire competenze molto pratiche al di fuori delle mura universitaire: sapevo già che l’Unione Europea offre veramente tantissime opportunità, quindi é stato naturale cercare nei vari siti dedicati quella che facesse per me.

 

Cosa di ti piace di più del progetto DAC?

Mi piace il fatto che siano state organizzate delle attività veramente interressanti sui territori, in particolare la Winter School e il Winter C.A.F.E. (Climate Action From Exchange), che non solo hanno dato degli spunti interessanti per combattere il cambiamento climatico, ma hanno anche alimentato l’entusiasmo per farlo.

 

Qual é la più grande sfida legata al territorio in cui svolgi il volontariato ?

Probabilmente quelle legate al coinvoglimento dei giovani e all’innovazione. Nel primo caso, perché il progetto é indirizzato ai cittadini di paesi di aree rurali e montagnose, quel genere di territori che i ragazzi e le ragazze molto spesso lasciano nel momento di iniziare gli studi o anche per lavorare. E’ un problema strutturale, ma é comprensibile: io pure ho lasciato Vicenza per scoprire il mondo, ma rimane una dinamica che puo’ togliere slancio ai territori. Per questo, la Communauté de Communes Cœur de Savoie si era già impeganata in una serie di progetti finanziati dal programma Alcotra e inseriti nella cornice del Piter Graies Lab, tra cui InnovLab, dedicato al coinvolgimento dei giovani attraverso la partecipazione a “school” et “Camp” per sviluppare le loro competenze imprenditoriali e Hackaton per incentivare l’innovazione sul territorio.

 

La cosa che ti piace di più nel tuo lavoro?

Il lavoro mi piace in generale, ma le cose che preferisco sono sicuramente il fatto che mi ha dato l’opportunità di continuare a vivere in Francia, e che mi ha permesso di conoscere e lavorare con Lorie, incaricata dei progetti di cooperazione alla Communauté de Communes, dalla quale sto imparando molto.

 

Cosa hai previsto di fare dopo il tuo volontariato e cosa ti ha portato questa esperienza per poterci arrivare?

Dopo il volontariato vorrei continuare a lavorare nell’ambito della gestione di progetti: mi piacciono molto sia il campo della ricerca scientifica, la tecnologia e il digitale (settori nei quali l’Unione Europea sta investendo molto), sia qualcosa di più legato allo sviluppo del territorio e alle dinamiche locali tra i vari stakeholders. Questa esperienza mi ha sicuramente permesso di consolidare e di ampliare le mie competenze di project management, e mi ha dato degli spunti di riflessione sui vari meccanismi di cooperazione internazionale e regionale che non vedo l’ora di approfondire.